Da oggi non esistono più zone rosse in Italia riguardo il coronavirus, ma siamo tutti in zona protetta.
E le regole che valevano fino a ieri per la Lombardia e 14 provincie sono state estese all’Italia intera fino al 3 aprile.
Il messaggio fondamentale è uno solo:
Dobbiamo rimanere in casa il più possibile, cosa che non siamo abituati a fare noi, popolo di navigatori.
L’unico modo di tenere fuori il virus è quello di stare in casa, di non uscire.
Ovviamente a volte dobbiamo uscire per forza, per il solo fatto di andare a fare la spesa o comprare le medicine e lavorare proprio perchè si possa far la spesa e comperare le medicine.
Ma dobbiamo limitare al minimo gli spostamenti, questo possiamo farlo subito.
Ieri ho chiuso i parchi a lago e ho visto che sono però aumentati gli accessi nel parco Pescalina dove in questo periodo di solito non c’era nessuno.
Non ha senso chiudere le scuole se poi ci si ritrova o ci si da appuntamento nei parchi.
Almeno fino al 3 aprile possiamo rinunciare a passeggiare, incontrarci, fare vita sociale, prendere aperitivi con gli amici?
Il sindaco deve proprio chiudere uno a uno tutti i luoghi pubblici, o i percorsi pubblici non fondamentali, ciclabile a lago compresa perché ancora ci ostiniamo ad uscire?
Deve essere proprio il sindaco a far comprendere che se stai a 1,10 metri dal tuo vicino non è che il virus diventa innoquo?
Deve essere il sindaco a dire che la situazione sta diventando giorno dopo giorno sempre più critica e se continua così arriverà il giorno che gli anziani in ospedale non li ricovereranno neanche più?
Devo essere io a dire: Caro esercente che non vendi generi di prima necessità, se tieni chiuso l’esercizio perdi tanti soldi, ma se tieni aperto magari puoi perdere quello che hai di più caro al mondo?
Non lo si può capire leggendo il Decreto e tra le righe di quel Decreto urgente?
Stiamo in casa, almeno fino al 3 aprile.
Alla prossima.