QUANDO I BAMBINI PREFERIVANO LA SCUOLA ALLE GITE - EDITORIALE

Data di pubblicazione:
13 Luglio 2020
L’ho scritto alle maestre, ai professori, alla mia ragioniera e al dirigente scolastico, poco prima dell’inizio della scuola.
Una lettera lunga e articolata ma che in buona sostanza racchiude un solo pensiero e cioè che nelle scuole di Pescate tutti i bambini devono essere uguali.
Mi piacerebbe lo fossero ovunque nel mondo e so che non è possibile, ma a Pescate deve essere così.
Poi crescendo anche i bambini di Pescate capiranno che non sono tutti uguali e che non tutte le famiglie hanno le stesse possibilità economiche, ma fino a che sono seduti nei nostri banchi scolastici devono avere le stesse possibilità.
Mio padre faceva l’artigiano, e ai suoi tre figli non ha mai fatto mancare nulla, e ci ha fatto studiare tutti e tre fino all’università.
Sono sempre andato ai viaggi di istruzione o alle gite come li chiamavamo noi, nei musei, nei parchi divertimento con la  scuola, tutte iniziative a pagamento, non ne ho mai saltata una.
Però non tutti i miei compagni venivano, chi in quel giorno si ammalava, chi doveva andare via, chi non era interessato e preferiva venire a scuola.
Quando si è piccoli si beve tutto come se fosse acqua di fonte, poi però ripensandoci quando gli anni passano, si capiscono tante cose.
Le scuole di Pescate organizzano tante belle iniziative, visite didattiche, corsi di nuoto, visite guidate, e noi mettiamo a disposizione lo scuolabus proprio per dare meno costi alle famiglie.
Ci sono famiglie che, ora come allora, non hanno i soldi per affrontare queste spese.
A volte  i cinquanta, i venti, i dieci o anche i cinque euro sono un problema per famiglie monoreddito o peggio quando non lavora nessuno.
Di solito in questi casi interviene  la scuola, che mette la quota di riferimento, ma le nostre scuole non hanno la gestione diretta e dipendono da Lecco.
Oppure intervengono i genitori riuniti in comitato, ma in queste situazioni ci sono problemi di privacy e di tutela dei minori che hanno maglie strettissime, che solo un ente pubblico può affrontare.
E allora interviene il comune di Pescate,con il supporto indispensabile  dei docenti.
Alcune famiglie sono già seguite dai nostri servizi sociali e per questi bambini paghiamo noi tutte le spese.
Poi ci sono quelle famiglie che pur non seguite dai nostri servizi sociali hanno serie problematiche di reddito famigliare, e qui ho chiesto la collaborazione dei docenti con le loro segnalazioni.
La proposta didattica è andare con tutta la classe all’acquario di Genova? Bene, si va con tutta la classe e nessuno escluso,e  la quota per le famiglie che non possono la mette il Comune.
Il bambino non ha la cartella o l’astuccio è senza pennarelli? Tu maestra che vedi la dotazione scolastica che hanno i bambini, segnali la cosa in Comune e la nostra ragioniera va a fare la spesa di cartella e pennarelli dalla Terry o al Bennet.
Facciamo anche quello.
Se c’e’ una torta la  si divide in parti uguali, e se la torta  non c’e’ non la mangia nessuno.
Ci pensavo ieri mentre distribuivo i tablet ai 22 alunni della prima media, tutte scatole uguali, stessa marca, stessa copertina, perfettamente identici, e così anche le cartelline verdi e le magliette, uguali in tutto.
Fare in modo che almeno  nelle scuole di Pescate i bambini si sentano tutti uguali sarà anche per me motivo di soddisfazione nel  ricordo di quei tempi in cui non era così.
Quando alle varie iniziative della scuola  non tutti i miei compagni venivano, chi in quel giorno si ammalava, chi doveva andare via, e chi non era interessato alla gita e preferiva venire a scuola.
Sembrano tempi lontani, ma sono ancora attuali.
Buon fine settimana.
 

Ultimo aggiornamento

Martedi 06 Agosto 2024