Novembre, il mese dei morti, e anche della malinconia.
Nei primi giorni un via vai di persone e il cimitero tutto fiorito come i giardini di Villa Melzi.
Poi piano piano che passano i giorni i fiori si rilasciano, si piegano e in molti casi moriranno senza essere sostituiti.
Sono ormai quasi morte le rose rosse tricolore con la scritta “Comune di Pescate”, con quelle fascette bianco rosse verdi che balzano subito all’occhio sui loculi e tombe di persone decedute anche tanti anni fa.
Un piccolo segno, un ricordo per i tutti i consiglieri comunali, assessori e sindaci che riposano nel nostro cimitero.
Mi era venuta l’idea nel primo anno del mio mandato, nel 2011, guardando nel giorno dei morti il loculo senza fiori di un defunto che era stato amministratore comunale.
E ho pensato: Almeno nel giorno dei morti il Comune che hai servito poteva anche farti un pensiero.
E me ne sono andato un po’ dispiaciuto, per non averci pensato in tempo.
Dal 2012 il consigliere Renato Rocca e la signora Luisella del municipio, il 31 ottobre di ogni anno, hanno il compito di andare a mettere quelle rose sulle tombe, mentre il nostro giardiniere si occupa di posizionare un cofanetto di rose rosse sul colombaro di Maurino Nava, lo storico sindaco e amministratore comunale di Pescate.
Lo frequento il cimitero di Pescate, non solo perché ho li mio padre, i miei nonni e i miei zii, ma perché sono molto affezionato ai luoghi della memoria, delle tradizioni, delle persone.
E li dentro c’e’ un altro paese nel paese.
Gli stradini lo sanno che quello è un luogo che voglio sempre curato e pulito, più degli altri.
Abbiamo fatto dei begli interventi all’inizio dell’anno, sostituendo i camminamenti e le piastrelle in ceramica con lastre e cubetti di porfido, con nuovi cordoli e passaggi pedonali che hanno riqualificato tutto il cimitero.
Il prossimo intervento sarà la nuova copertura della cappellina degli ossari.
Intanto a breve faremo ripristinare in alcune zone il ghiaietto bianco che si è dilavato.
Volevo farlo il mese scorso ma sarebbe sembrato fatto apposta sotto il periodo dei morti e allora ho rimandato.
Perché ho una convinzione, che è quella di non fare mai interventi nè sotto le elezioni nè in occasione di particolari ricorrenze, perché sembrerebbero fatte apposta per compiacere, e quindi per secondi fini.
La stessa cosa ho fatto tante altre volte e se devo citarne una, cito la rotonda di Renzo e Lucia del Terzo ponte, che era pronta già prima delle elezioni comunali del 5 giugno 2016, ma che ho preferito rimandare a dopo il voto.
La stessa cosa per cui, al di la delle serate di presentazione della lista, non ho fatto campagna elettorale in giro per il paese.
Perché erano cinque anni che in giro per il paese già c’ero.
Quando non ci sarò più, diciamo fra cinquant’anni, mi piacerebbe ricevere quella rosa, che spero i miei figli non lasceranno sola nel vaso.
Ma anche se sarà da sola, spero che appassisca a poco a poco, che si pieghi lentamente e che cada un petalo per volta, come alla fine della favola “La bella e la Bestia”.
Che rimanga alla fine solo la fascetta tricolore del “Comune di Pescate”, quella comunque rimarrà.
Ancora più bella dei giardini di Villa Melzi.
Buon fine settimana.