17 marzo 2017 - EDITORIALE

Data di pubblicazione:
13 Luglio 2020
Domenica al parco Torrette avrà luogo la tradizionale Festa di San Giuseppe, il patrono della chiesetta delle Torrette e della sua frazione, che è anche la frazione in cui sono nato e cresciuto.
E’ una festa semplice, in stile con la tradizione, l’ho sempre vista così, semplice ma nello stesso tempo unica, con due ingredienti fondamentali al di la della fede per il Santo: I tortelli e il falò, sempre uguali, sempre unici, sempre meravigliosamente semplici.
La festa ha anche un suo manifesto che ho realizzato qualche anno fa e che è affisso sul frontale del sottopasso alle Torrette, per ricordare a tutti che il 19 marzo si accenderà il grande fuoco alle 20.45, simbolo della festa.
Può cambiare il programma, può cambiare l’organizzazione, può cambiare anche l’orario delle messe, ma non cambia l’ora dell’accensione del grande falò, alle 20.45 di ogni 19 marzo, di ogni anno.
Daniele il fuochista ufficiale del falò lo sa, e da buon pescatese nato alle Torrette è orgoglioso del compito.
Già trenta/trentacinque anni fa nel frangente si recava da mio padre e mio zio che avevano un distributore di benzina proprio di fronte all’albergo Torrette, a prendere la nafta per avviare il fuoco.
Quanti ricordi di quante persone, ci si incontrava tutti in quella sera dell'anno, tante persone in una processione di gente lungo la strada per arrivare alle Torrette.
Anche pescatesi emigrati da anni tornavano proprio per quell'occasione, per quella sera, per quel falò ormai leggenda che si perde nella notte dei tempi e si guardava il fuoco che piano piano cresceva,con l'aria che piano piano si scaldava e diventava incandescente, con i tortelli di san Giuseppe in mano.
Altro ingrediente della festa  proprio il tortello di san Giuseppe,  fatto in origine dalle pie donne del luogo e venduto per ricavare qualcosa da donare alla chiesetta.
Poi gli alpini a proporre il vin brulè e poi in un crescendo organizzativo anno dopo anno di una festa che diventa una vera e propria sagra, che apre la stagione delle sagre, ma conserva il nome di Festa, in spirito con la tradizione.
E dal tortello di San Giuseppe la sagra del tortello pescatese di ottobre, e poi tutte le altre sagre, sull’onda di un successo sempre più grande, di una proposta sempre più ricca che porta dietro la Festa di san Giuseppe altre sette sagre annuali, una più seguita dell’altra.
Una festa che rappresenta anche l’inizio della primavera, della bella stagione sul lago di Garlate, lago che ogni anno che passa assume sempre più la valenza di luogo di ritrovo, per i giovani soprattutto, per via dei numerosi locali e attività che sono sorte tra Pescate e Garlate in questi anni.
La festa più antica di Pescate vi aspetta quindi domenica 19 marzo con le prelibatezze degli alpini sia a pranzo che a cena della cuoca Ester “torrettese” doc, e con la pasta dei tortelli preparata da un’altra “torrettese” doc, la pasticcera Ilde.
E poi il grande falò, l’atto conclusivo, il cuore e l'essenza stessa della festa  come recita il cartellone: “Le tradizioni sono il cuore di un paese e il falò di san Giuseppe è il cuore di quelle tradizioni”.
il cuore di un paese che batte sempre più forte, sempre più bello.
Buona festa e buon fine settimana.
 

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