Ieri sera sono scaduti i termini per le iscrizioni alle prime classi delle nostre scuole primaria e secondaria.
Tanti genitori sono in apprensione e li capisco benissimo.
I dati in mio possesso fino alla scorsa settimana parlavano di 19 iscritti alla prima elementare e ben 30 iscritti alla scuola media, quest'ultimo è un numero record.
Già tre giorni dopo l’apertura delle iscrizioni avevamo già i numeri per avere le classi.
Entro un paio di giorni dovrei avere il numero definitivo, anche se per l’ufficialità ci vorrà ancora tempo..
Il numero di alunni minimo e massimo per le classi prime è fissato dall’articolo 10 e 11 del Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009 n 81.
Per la prima elementare il numero minimo di alunni per formare una classe è 15 e il numero massimo 26, elevabile a 27 con eventuali resti.
Per la prima media il numero minimo di alunni è 18 e il numero massimo 27 elevabile a 28 con eventuali resti, ma quando il numero degli iscritti non supera le 30 unità si procede alla formazione di un’unica classe.
Questo numero può essere diminuito per la presenza di alunni disabili.
Poi c’e’ il comma 3 dell’art 11, che è quello che ho fatto valere per salvare le nostre scuole due anni fa, che diminuisce a 10 alunni il numero minimo per i comuni montani quali Pescate, e lo stesso vale per la prima elementare.
Quindi adesso in sostanza abbiamo una classe certa di prima elementare e la possibilità di due classi per la prima media a condizione di superare le 30 unità oppure anche con 30 unità ma con qualche alunno disabile.
Con 30 unità e nessun alunno disabile la classe sarà una soltanto secondo la legge.
Ma anche superate le 30 unità la seconda classe non sarà automatica perché legata alle disponibilità delle classi sul Comprensivo e sulla dotazione complessiva provinciale.
Insomma è ancora presto per produrre valutazioni certe, aspettiamo prima i numeri definitivi e la relativa composizione degli alunni.
La cosa certa è che comunque lo spazio per una nuova classe l'abbiamo, e anche le risorse economiche, che per la scuola abbiamo sempre trovato.
A domani.