Il delirio viabilistico di ieri che ha paralizzato per ore la viabilità provinciale, non fa altro che rimarcare l’importanza di un percorso alternativo al Terzo Ponte Manzoni per entrare a Lecco.
E Il progetto definitivo/esecutivo del nuovo ponte Pescate-Lecco Bione è praticamente ultimato.
La scorsa settimana, giovedì mattina, sono giunti in municipio i tecnici che stanno verificando le interferenze impiantistiche esistenti con il manufatto in progetto.
In sostanza stanno preparando un computo estimativo sugli impianti tecnologici da spostare o da ricostruire, per permettere il passaggio del ponte e dei suoi componenti strutturali.
Era presente oltre ai tecnici anche l’ex vicesindaco Miriam Lombardi che sta seguendo con me da cinque anni questo progetto, che ci ha portati ad innumerevoli riunioni, sia nella sede Anas di Milano che in quella centrale di Roma.
Abbiamo fatto tante battaglie viabilistiche per questo nuovo ponte, anche manifestazioni sulla strada, il corteo degli amaretti, il corteo dei crisantemi, ho chiuso per ben tre volte lo svincolo del Terzo Ponte, non abbiamo lasciato niente di intentato per far capire che si doveva risolvere a tutti i costi il problema delle code di traffico stradale a Pescate, Garlate ed Olginate che paralizzano soprattutto la viabilità del mattino.
E anche una volta progettato preliminarmente il ponte per far capire che si doveva comunque prevedere una pista ciclopedonale visto che sul Terzo Ponte Manzoni pedoni e biciclette non possono salire.
Onestamente non ci credevo che avrebbero commissionato un nuovo ponte, mi bastava anche il prolungamento fino al Bione della corsia di immissione sull’attuale Terzo Ponte che è quella che crea un imbuto alla viabilità e che è anche pericolosa.
Mi spiegarono che l’allungamento di quella corsia però portava problemi di stabilità del ponte, di interferenza con i flussi, di pericolosità di realizzazione a traffico viaggiante, di sbilanciamento strutturale e sismico per cui era quasi meglio farne uno nuovo che avrebbe anche garantito il collegamento con Lecco in caso di blocco del Terzo Ponte, e così è stato.
Proprio in quei tempi tamponamenti e incidenti di vario genere sul Terzo Ponte bloccarono tutta la viabilità della provincia una settimana si e l’altra pure, mostrando i limiti della viabilità cittadina di Lecco, con il Ponte Vecchio reso a senso unico in uscita, e diedero una spinta importante al progetto di un nuovo ponte sull’Adda.
Rispetto al progetto preliminare sono cambiati i tracciati del nuovo Ponte Pescate-Bione che risulta adesso sempre parallelo ma non più affiancato al Terzo Ponte, a relativa distanza e senza più piazzole di collegamento.
Il nuovo ponte risulta sempre ad una sola corsia, da Pescate verso Lecco Bione, ma per realizzare la ciclopedonale che lo segue sono state allungate le carreggiate in modo da dare una pendenza alla ciclopedonale del 3 per cento circa, accessibile a tutti.
Mentre nel progetto preliminare la carreggiata del nuovo ponte entrava nel cancello verde posto in alto allo svincolo, adesso entra prima e per la precisione venti metri dopo la fine delle zebrature salendo da Pescate.
Qui le carreggiate si dividono in due, quella che porta al Terzo Ponte e quella del nuovo ponte.
Anche la pista ciclabile si divide in due a quell’altezza, la prima sotto la strada rimane come l’attuale e costeggia il lago, e la seconda si alza in quota seguendo il ponte in tutto il suo percorso fino al Bione.
Riguardo le caratteristiche del ponte, la struttura è prevista in acciaio Corten, quello color ruggine per intenderci.
La carreggiata stradale monocorsia è larga 4 metri con una banchina da 1 metro.
E la pista ciclopedonale larga 2.5 metri è protetta da parapetti da 50 cm circa, e salirci, con il panorama della zona, deve essere uno spettacolo.
L’area di cantiere è stata prevista al Parco Addio Monti e quindi dovremo rinunciare per qualche anno all’utilizzo del parco, interamente, visto che vi verrà montato una specie di villaggio delle maestranze.
Sarà poi importante concordare con Anas la sistemazione del parco Addio Monti ad opera ultimata, prevedendone magari un ampliamento come si era fatto in occasione della realizzazione del Terzo Ponte.
Ma sarà un dovere di chi verrà dopo di noi attuali amministratori.
Per quel che mi riguarda, so già adesso che quando vedrò la posa della prima pietra di quel ponte, mi emozionerò davvero.
Alla prossima.